Fondato nel 1984, il Partito Umanista non nasce dal distacco da partiti tradizionali o da gruppi di potere, ma la sua origine, 30 anni fa, si deve ai membri del Movimento Umanista; infatti il Partito Umanista nasce come espressione politica del Movimento Umanista e si ispira alle idee del Nuovo Umanesimo, o Umanesimo Universalista, esposte da Mario Rodriguez Cobos (Silo)
La prima azione pubblica del Partito Umanista (1984) fu la campagna europea “Per il lavoro e contro la disoccupazione”, nella quale gli umanisti raccolsero più di 1.600.000 firme, denunciando anticipatamente il grave problema che l’Europa si sarebbe trovata ad affrontare negli anni seguenti.
Il ricordo di alcuni slogan utilizzati dagli umanisti nelle successive campagne elettorali mette in luce la coerenza delle proposte nel corso degli anni:
“Uguali diritti e uguali opportunità per tutti”, “Aperti alle persone, alle culture ad al futuro”, “Il Partito dei Diritti Umani”, “Disarma il sistema”, “Dalla democrazia formale alla democrazia reale”… per gli umanisti non sono frasi di marketing, ma l’espressione sintetica di aspirazioni profonde, molte delle quali cominciano a essere condivise dai movimenti sociali di oggi.
Fin dalla sua origine il Partito Umanista si è presentato alle elezioni in diversi Paesi, (nella misura in cui questo era possibile, date le leggi restrittive e poco democratiche in vigore in molti Paesi) dando speciale importanza alle elezioni comunali. La sua priorità è sempre stata quella di creare una base sociale nei quartieri e nei comuni, con ampia partecipazione di tutti gli strati sociali.
Oggi le proposte che il Partito Umanista porta avanti dal 1984 sono più che mai attuali e trovano eco in molte persone:
- Salute ed educazione gratuite e di buon livello per tutti
- Ridefinizione del rapporto tra Capitale e Lavoro: partecipazione dei lavoratori agli utili e alla direzione delle imprese
- Lotta alla speculazione finanziaria e Banca Pubblica senza interessi
- Democrazia Reale: decentramento, partecipazione diretta dei cittadini alle scelte fondamentali, controllo sull'operato degli eletti
- Difesa delle minoranze e lotta contro ogni forma di discriminazione
- Uguaglianza di diritti e di opportunità per tutti
- Disarmo nucleare e risoluzione pacifica dei conflitti
- Adozione della nonviolenza attiva come metodologia d'azione
Tra le campagne ed i coordinamenti sviluppati in questi anni ricordiamo:
l'abolizione della legge Turco-Napolitano e Bossi-Fini;
la chiusura dei CIE;
lo smantellamento degli arsenali nucleari;
la presentazione di una proposta di legge sulla Responsabilità Politica, per controllare ed - eventualmente - destituire gli eletti che non rispondono al mandato ricevuto;
la denuncia dell’abuso di psicofarmaci sui minori;
l'opposizione agli interventi militari in Iraq e in Afghanistan e la richiesta di uscita dell'Italia dalla NATO;
le lotte NO TAV e NO MUOS;
i referendum: acqua pubblica, no al nucleare, no al finanziamento pubblico dei partiti;
il "Coordinamento Nazionale della Sinistra per l'uscita dall'Euro" ...
La sintesi del pensiero umanista in campo politico e sociale è “Niente al di sopra di un essere umano e nessun essere umano al di sotto di un altro”. Questo conduce, nella pratica, a lottare per la piena realizzazione dei diritti umani contenuti nella Dichiarazione Universale del 1948 e a pretendere una società in cui a ogni persona vengano garantiti libertà di scelta, salute ed educazione gratuite, casa e mezzi di sussistenza adeguati, senza distinzioni di nazionalità, sesso, età, religione e condizione sociale.
Ecco perchè siamo ancora qui!